Roberto e Paolo si sono conosciuti un pomeriggio della calda estate del 1999. Durante la pausa pranzo, Paolo stava sperimentando il nuovo mondo di internet, armeggiando con modem esterno, password e programmi che impiegavano parecchi minuti a caricarsi e a funzionare. In particolare era incuriosito dalle nascenti chat o come si chiamano oggi social network. Dopo una ricerca, non facile, ha iniziato ad utilizzare il sito "Metropolis". Chissà se esiste ancora. Nello stesso momento anche Roberto stava trafficando con internet e sulla stessa chat. E' stata proprio una casualità. L'abbonamento di Roberto era scaduto e si era fatto prestare i codici di accesso da uno zio molto pratico di informatica. Nonostante le difficoltà dei sistemi informatici dell'alba di internet, hanno avuto il primo contatto in chat. Roberto aveva scelto come nickname "boycarino", mentre Paolo "folletto". Di sicuro "boycarino" aveva un senso, ma "folletto" proprio no! Ancora oggi ci sfugge il bizzarro motivo per cui Paolo quando scelse quello pseudonimo. Roberto era giovane, 24 anni, ed era decisamente carino o come si definiva lui: "da non buttare via"! Ecco perché "boycarino".
Paolo era prossimo a compiere 38 anni e proprio "folletto" era fuori luogo.
Senza però entrare nel merito della scelta dei nickname, il primo incontro virtuale si risolse in poche righe perché Paolo doveva riprendere il lavoro entro breve, mentre a Roberto stava scadendo la connessione internet.
Chissà quale meccanismo fece scattare in Roberto la tranquillità di lasciare il numero di cellulare a Paolo che lo avrebbe contattato in serata. Roberto si era premunito di avvertire Paolo che il cellulare era di suo fratello, nella speranza che avrebbe potuto funzionare come deterrente.
Verso l'ora stabilita, mentre Roberto stava facendo un giro in bicicletta per le campagne della bassa mantovana, il cellulare squillò:
"Pronto" rispose Roberto.
"Ciao, sono il folletto di oggi o meglio, sono Paolo."
La prima conversazione telefonica durò qualche minuto, sufficiente per scoprire che abitavano poco distanti l'uno dall'altro e per fissare il primo appuntamento per il giorno dopo.
Il giorno successivo si sono incontrati verso sera, in un ampio parcheggio, in prossimità del ponte del fiume Po, che unisce le sponde di Boretto a Viadana. Ancora oggi le rive del Po sono il filo conduttore del loro viaggio.
Non ci sono parole per esprimere le emozioni di quel momento. A Paolo è ancora vivo il momento preciso in cui Roberto, avvicinandosi, si è tolto gli occhiali da sole, rilevando per la prima volta il suo sguardo. Quegli occhi scuri, così profondi che emozionarono Paolo come, ancora oggi, sono la ragione di smisurate ed incontrollate emozioni. Se è ancora in dubbio l'esistenza del colpo di fulmine, quel momento ne è stata la conferma.
Chiacchierarono molto e una frase di Paolo in particolare ha colpito Roberto: "Se sei la persona della mia vita, lascio il mio passato, per trascorrere tutto il tempo con te". Il passato di Paolo era ingombrante: una moglie e una famiglia che era all'oscuro di tutto.
Si era fatto tardi e si salutarono con la promessa di rivedersi entro pochi giorni.
Nei giorni successivi si sono incontrati nuovamente in chat per organizzare un incontro prolungato e tranquillo per il lunedì successivo. Il giorno scelto non era casuale. Roberto era apprendista parrucchiere e il lunedì è sempre stato il giorno di chiusura di questa attività. Paolo invece era più libero nel suo lavoro e poteva liberamente utilizzare dei permessi sul lavoro. Naturalmente all'insaputa della moglie e della famiglia.
Dopo una settimana di contatti virtuali tramite chat, Roberto e Paolo hanno deciso di incontrarsi nuovamente. L'appuntamento è stato fissato per lunedì 12 Luglio 1999. La data è importante perché è da quel giorno che è iniziata la loro storia.
Sono usciti a pranzo in una pizzeria di Reggio Emilia dove Roberto ha mangiato poco, forse per l'emozione.
Dopo il caffè, in auto, si sono diretti verso le colline dell'appennino reggiano. Da quelle parti c'era una sede distaccata collegata al lavoro di Paolo che poteva essere l'alibi per sua moglie.
Arrivati a destinazione, parcheggiata l'auto, si sono incamminati lungo il sentiero che porta alla sommità della Pietra di Bismantova.
A metà percorso Roberto invita Paolo a fermarsi: "Paolo, se decidi di stare in coppia con me seriamente e con convinzione, continuiamo a salire, altrimenti torniamo indietro."
"Roberto, è quello che voglio, desidero stare con te per il resto della mia vita."
Non fece in tempo a terminare la frase, che le labbra di Roberto si appoggiarono sulle sue, mentre le sue mani esploravano con vivo interesse i glutei di Paolo.
"Adesso te lo posso dire, Hai proprio un bel culo!"
Felici e pieni di gioia ripresero il cammino e arrivati in cima alla rupe, nel punto più alto, con lo sguardo perso negli occhi l'uno dell'altro, sugellarono la loro promessa, iniziando così il loro percorso di coppia. Erano davvero felici.
Poteva sembrare una frase azzardata quella di Paolo, ma oggi, dopo 16 anni e tutto quello che hanno trascorso e vissuto assieme è la conferma. Oltre all'amore serve rispetto reciproco e volontà.
Dopo il caffè, in auto, si sono diretti verso le colline dell'appennino reggiano. Da quelle parti c'era una sede distaccata collegata al lavoro di Paolo che poteva essere l'alibi per sua moglie.
Arrivati a destinazione, parcheggiata l'auto, si sono incamminati lungo il sentiero che porta alla sommità della Pietra di Bismantova.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlVDr3fyfEhu27h9jlBMUyg8kawuCgc50_LPsaiBlG5LhyphenhyphenEHMochSZFf-gvOfZhY0Dt3lz69Ct65ePrpUHORSlAF4uiCgynBX4qaMnmg1N_GnMkuB013jGU8AyolJ6zOlNV6XGcqZ50Jc3/s1600/BismantovaPietra.jpg)
"Roberto, è quello che voglio, desidero stare con te per il resto della mia vita."
Non fece in tempo a terminare la frase, che le labbra di Roberto si appoggiarono sulle sue, mentre le sue mani esploravano con vivo interesse i glutei di Paolo.
"Adesso te lo posso dire, Hai proprio un bel culo!"
Felici e pieni di gioia ripresero il cammino e arrivati in cima alla rupe, nel punto più alto, con lo sguardo perso negli occhi l'uno dell'altro, sugellarono la loro promessa, iniziando così il loro percorso di coppia. Erano davvero felici.
Poteva sembrare una frase azzardata quella di Paolo, ma oggi, dopo 16 anni e tutto quello che hanno trascorso e vissuto assieme è la conferma. Oltre all'amore serve rispetto reciproco e volontà.
Nessun commento:
Posta un commento