Dopo quella sera, Paolo aveva iniziato a trascorrere le notti sul divano. Anche se scomodo non era importante. Non aveva mentito a sua moglie e si sentiva liberato dall'insopportabile menzogna con cui aveva convissuto tutti quegli anni.
Ora doveva solo pensare al viaggio promesso.
A Roberto non importava dove andare, a lui bastava rimanere soli e lontano. Paolo aveva deciso di organizzare il viaggio in Provenza. C'era già stato, non era lontana e qualche parola di francese la conosceva. Almeno non sarebbero morti di fame.
La mattina del 12 Agosto, partirono di buonora. I loro occhi, quando si incontrarono nel luogo convenuto, rivelavano una sana eccitazione. Finalmente avrebbero potuto trascorrere quattro giorni soli e condividere anche i momenti più intimi.
Le previsioni del tempo erano ottime. Destinazione Salon-de-Provence, cittadina strategicamente collocata per visitare la regione francese.
Non avevano i comodi navigatori per il viaggio e nemmeno l'Euro. Quelli, erano viaggi!
Arrivarono nel primo pomeriggio e dopo aver trovato l'hotel , adempiuto alla registrazione col check-in furono accompagnati in camera. Scrupoloso com'è Paolo, controlla tutta la stanza e approfittando in un momento di solitudine, con un dito, traccia sullo specchio del bagno le parole ti amo. Non si vedeva nulla, ma per il vapore sprigionato dalla tonificante doccia che Roberto voleva fare dopo il viaggio, il vapore sul vetro, evidenziava in tutta la sua emozione il messaggio nascosto. Roberto era piacevolmente sorpreso a aveva capito che sarebbe stato un viaggio speciale.
Visitarono Cavaillon famosa per i suoi dolcissimi e profumati meloni. Roussillon, piccolo e grazioso borgo, deve il suo nome al colore rosso delle rocce circostanti, estesi giacimenti di ocra che, a seconda dell'ora del giorno e della posizione, assume colori che vanno dal giallo all'arancione e al rosso scuro. L'Isle-sur-la-Sorgue, bellissima cittadina percorsa da diversi canali punteggiati da antiche ruote idrauliche in legno ricoperte di muschio. Avignone la città dei Papi.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2RMPFuPePZfpXropo2Az7stt38Cv0skmW6X1aWx91RnU9AiB1dxzywrRPdgPX52sCKpkqTwEhTgI2AqHzQxhu4hKsftITtFUDkZF1sauzL40ms809m-n3meG6blHm2mPom3_4OokWcmX9/s1600/ponte_di_arles.jpg)
Arles con il suo prestigioso anfiteatro romano e il famoso ponte di Van Gogh.
Paolo era un fiume di informazioni. Raccontava la storia e la cultura con rassicurante semplicità e passione. Roberto ascoltava.
Uno degli momenti che ancora oggi ricordano con emozione è stato quando, saliti sul tetto della chiesa di Saintes-Maries-de-la-Mer, dopo che Paolo aveva rassicurato Roberto che nessuno li avrebbe visti, si abbracciarono unendo le loro labbra. Roberto non si era però accorto che dava le spalle al rosone della navata centrale della chiesa che in quel momento era gremita di fedeli. Dall'interno erano chiaramente visibili le loro sagome stagliate contro i vetri colorati. Tra le tante, su quel tetto, incisero anche le loro iniziali racchiuse da un cuore.
Infine visitarono Les Baux-de-Provence dove passeggiando per le strade del paese, curiosando nei tipici negozietti provenzali, una melodia li aveva attratti a tal punto da acquistare subito la musicassetta che sarebbe poi stata la colonna sonora di quel viaggio.
Il soggiorno in Provenza trascorreva tranquillo e sereno.
La sera prima di Ferragosto, mentre erano a cena vicino ad Arles, la sorella di Paolo lo chiamò al cellulare per chiedere se, con la moglie, avrebbero partecipato al consueto ritrovo di metà Agosto. Era abitudine della famiglia di Paolo di ritrovarsi tutti assieme nel cortile della casa dei genitori di Paolo, a Luzzara, a base di gnocco fritto, tigelle, affettati e lambrusco. Ebbe il coraggio e la forza, forse anche per la distanza, di informarla che non era in Italia e che non era con sua moglie. Una pausa di riflessione, disse, non andiamo più d'accordo. Quando rientro ti racconto. Un altro piccolo passo.
Nessun commento:
Posta un commento